Domande frequenti sugli integratori di vitamina d

Ultimo aggiornamento: 20.04.24

 

A cosa serve la vitamina D?

Le qualità della vitamina D sono diverse, ma le principali caratteristiche benefiche di questo micronutriente sono legate principalmente alla regolazione del metabolismo del calcio (la cosiddetta calcificazione), quindi al mantenimento di una forte e resistente struttura ossea.

Aiuta anche a mantenere i livelli di fosforo nel sangue nella norma, evitando l’insorgenza di malattie croniche severe, causate da una eventuale deposito di sali minerali in altri tessuti del corpo, tra cui i reni e le arterie.

In più, per rispondere in modo più completo alla domanda “a cosa serve la vitamina D”, questo micronutriente agisce anche rinforzando il sistema immunitario.

 

Quali alimenti sono ricchi di vitamina D?

I cibi che comunemente includiamo nella dieta mediterranea sono buone fonti di vitamina D, nonostante non forniscano sempre il giusto quantitativo, soprattutto nei periodi di minore esposizione al sole.

Tra gli alimenti più ricchi di questo nutriente si trovano il salmone, le sardine, le aringhe e lo sgombro, oltre che il fegato di suino, il latte e lo yogurt interi, le creme a base di uova e i formaggi grassi.

Inoltre, se cercate di sapere quali sono gli alimenti ricchi di vitamina D e di origine vegetale, allora pensate a qualche ricetta con i funghi, che ne rappresentano una buona fonte principale.

 

Quanti integratori di vitamina D assumere al giorno?

Senza nessun controllo dei propri livelli di vitamina D nel sangue non si può pensare di iniziare un dosaggio di integratori a cadenza giornaliera, poiché si rischierebbe di eccedere nelle quantità.

Quindi, il fabbisogno di questo micronutriente può variare da una persona a un’altra anche e soprattutto a seconda di alcuni fattori determinanti come l’età, il peso, la condizione fisica e così via.

In linea generale, alcuni professionisti affermano che una dose corretta di integratori di vitamina D al giorno è di una pastiglia, poiché contiene la quantità di nutriente espressa in milligrammi, necessaria a un buon funzionamento biologico del nostro organismo.

Quali sono i sintomi carenza di vitamina D?

Premettendo che una diagnosi corretta può essere fatta solamente da un medico competente, possiamo però delineare alcuni dei sintomi principali tipici di una carenza di vitamina D. 

Innanzitutto, se accusate dolore alle ossa e alle articolazioni oppure disturbi nella masticazione, difficoltà a digerire i pasti e accusate anche un calo della vostra soglia di attenzione, quindi problemi a pensare in modo chiaro, ecco che questi possono essere alcune delle conseguenze di un deficit vitaminico nel nostro organismo.

Tutto ciò può essere dovuto a diversi fattori, tra cui ridotta attività fisica all’aperto e una scarsa alimentazione, ma anche una poca esposizione ai raggi solari.

 

Cosa provoca un eccesso di vitamina D?

L’altro lato della medaglia del consumo di integratori di vitamina D è il rischio di eccedere nelle quantità introdotte nell’organismo, sforando il fabbisogno giornaliero suggerito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Se preso in dosi eccessive, questo principio nutriente è uno dei più tossici, perché può dare origine a diversi problemi gravi, che possono andare da una lieve dissenteria e qualche conato di vomito, fino a mal di testa costante, debolezza muscolare e contrazioni.

Se non si procede a eliminare il superfluo, si potrebbe anche rischiare una mineralizzazione di alcuni tessuti non ossei, quindi anche la formazione di calcoli renali e l’indurimento di vasi sanguigni che passano dal cuore e in altri organi importanti del nostro corpo. 

Il segreto per evitare disagi come questi è di evitare l’utilizzo di integratori, preferendo alimenti dove si trova la vitamina D.

 

 

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