Aglio: benefici e controindicazioni

Ultimo aggiornamento: 18.04.24

 

Dal sapore unico e inconfondibile, l’aglio è uno degli ingredienti più adoperati nelle cucine di tutto il mondo. Scopriamo insieme le sue proprietà e gli effetti collaterali.

 

La pianta dell’aglio fa parte della famiglia delle Amaryllidacee, una tipologia bulbosa originaria dell’Asia: le tracce più antiche si hanno addirittura dalla Siberia, tuttavia, il suo utilizzo era già ampiamente conosciuto nell’antico Egitto. Da lì si è diffuso a macchia d’olio lungo le coste del bacino del mar Mediterraneo:  Africa del nord, Spagna, Grecia e sud Italia, per poi raggiungere il resto dell’Europa.

Da secoli viene adoperato nelle cucine di tutto il mondo: si pensi per esempio alla salsa tzaziki, a base di yogurt e aglio, al pesto alla genovese, aggiunto in grandi quantità al basilico e ai pinoli, ma è possibile inserirlo durante la preparazione di quasi la totalità delle pietanze salate.

Tale popolarità è dovuta alla particolare profumazione molto simile allo zolfo, data dalla presenza di sostanze come l’alliina, un amminoacido, l’allicina, che dona il sapore pungente, e il disolfuro di diallile, contenuto anche in altri condimenti, come la cipolla e lo scalogno.
Tuttavia, gli utilizzi della pianta bulbosa non si fermano soltanto alla cucina: oltre a insaporire e rendere più gustosi e speziati i piatti, secondo la medicina tradizionale, sia orientale, sia occidentale, l’aglio possiede delle proprietà curative.

 

Aglio benefici

I bulbi sono da secoli adoperati per insaporire pietanze, ma il loro consumo in origine era dovuto alle sue proprietà benefiche. Infatti, l’aglio è utilizzato nella medicina tradizionale e in fitoterapia grazie alle sue particolari caratteristiche: è un antibiotico naturale, un antisettico e un battericida, e per questo motivo la sua assunzione viene consigliata in caso di influenze e raffreddori.

È spalmato anche sulla pelle o sul cuoio capelluto: la presenza di inositolo, una molecola conosciuta anche come vitamina B7, è in grado di curare le micosi, favorire la crescita dei capelli e purificarne i bulbi. Essendo un antibiotico naturale è capace di ripristinare la flora batterica, distruggendo inoltre gli agenti patogeni, che spesso si sviluppano a causa delle cure farmacologiche continue. Sembra infatti possa essere adoperato per combattere le infiammazioni da Helicobacter pylori, un batterio che se non diagnosticato in tempo può portare alla formazione di tumori intestinali.

L’aglio può fortificare il sistema immunitario, e regolare la presenza di trigliceridi e colesterolo nel sangue. È infatti un fluidificante, un diuretico ed è capace di abbassare la pressione arteriosa: ciò potrebbe essere un beneficio per chi è affetto da ipercolesterolemia, diabete e ipertensione, tuttavia, l’assunzione smodata potrebbe risultare un problema nel caso di patologie opposte.

Mangiato nelle giuste quantità invece, può diventare un valido supporto, soprattutto nel caso di problemi intestinali, come meteorismo, stipsi oppure diarrea cronica. Infine, ha proprietà purificanti: è utilizzato per depurare l’organismo e la presenza di vitamina A, B e C, può migliorare la qualità della funzionalità epatica.

 

In quanti modi si può mangiare aglio?

Si tratta di una pianta altamente versatile, ma il modo migliore per gustarla e lasciare inalterate le sue caratteristiche chimiche è mangiandola previa cottura. Consumare aglio crudo prima della stagione invernale può fortificare il sistema immunitario e renderci meno soggetti a contrarre influenze e raffreddori. In effetti ha proprietà antibatteriche, ed è considerato un antibiotico naturale grazie alla presenza della garlicina, in grado di sconfiggere la maggior parte delle comuni infezioni.

Non a tutti piace il sapore forte dell’aglio crudo: proprio per questo motivo si tende a preferire il consumo da cotto, all’interno delle pietanze, come brodi e sughi, in modo tale che il particolare odore possa mescolarsi uniformemente agli altri ingredienti. Tuttavia, vi suggeriamo di schiacciarlo prima di cuocerlo, affinché la sostanza chiamata allicina possa sprigionare le sue proprietà benefiche.

Attenzione però a non abusarne: gli esperti consigliano di assumere al massimo uno spicchio d’aglio intero al giorno, corrispondente a circa 4 g, per evitare che le sue qualità fluidificanti possano risultare eccessive per l’organismo, provocando patologie a carico del sistema cardio vascolare. Inoltre, mangiarne troppo potrebbe causare alito cattivo e un gran mal di pancia anche ai soggetti più temerari.

Cosa fare se il sapore del bulbo non piace né cotto, né crudo? In questi casi è possibile usufruire comunque dei benefici, senza però essere costretti a mangiarlo. Posizionare uno spicchio di aglio sotto il cuscino per esempio, può apportare numerosi vantaggi al nostro organismo. Ciò è dovuto alla presenza di zolfo, che sembra possa avere un effetto calmante e stimolante del sonno. 

Inoltre, essendo un antistaminico naturale, può migliorare la respirazione in caso di raffreddore e allergie stagionali, fungendo da espettorante. Tuttavia, l’unica problematica che potreste riscontrare sarà causata dall’odore, forte e pungente, al quale però siamo sicuri vi abituerete dopo alcuni giorni.

Aglio crudo controindicazioni

Nonostante si tratti di un semplice alimento, in alcuni casi la sua assunzione, soprattutto se smodata, può provocare effetti collaterali di vario genere. Innanzitutto, il principale problema causato dall’ingestione di aglio fresco è sicuramente l’alito cattivo, dovuto alla presenza di sostanze derivate dallo zolfo. Inoltre, non a tutti piace l’odore e il gusto, portando molto spesso a evitarne il consumo quando si è in compagnia.

Tuttavia, è possibile mascherarne il sapore aggiungendolo a delle particolari salse: un esempio potrebbe essere la guacamole, a base di avocado, pomodori, lime e pepe nero. Oppure l’hummus di ceci, una pietanza di origini mediorientali che viene spalmata e servita sul al pane pita. Anche mangiare una mela dopo il pasto può neutralizzare il forte odore di aglio, così come aggiungere dell’aceto o dell’olio extravergine d’oliva per condire le pietanze.

Vi sono però altri effetti collaterali, decisamente più seri, causati dall’eccessivo consumo di tale pianta: come per esempio dolori addominali e problemi digestivi. Inoltre, considerata la presenza di sostanze in grado di abbassare la pressione sanguigna, le persone soggette a ipotensione dovrebbero limitare l’utilizzo a poche volte la settimana.

Lo stesso discorso vale per chi assume integratori di Omega 3 e contemporaneamente farmaci anticoagulanti, poiché l’aglio può contribuire alla fluidificazione del sangue, favorendo la comparsa di ictus o emorragie interne.

 

 

 

Vuoi saperne di più? Scrivici!

0 COMMENTI