In cosa consiste la dieta mediterranea e perchè fa bene

Ultimo aggiornamento: 26.04.24

 

Riconosciuta dall’UNESCO come patrimonio culturale immateriale dell’umanità, la dieta mediterranea è apprezzata e invidiata da tutto il mondo. Ma cos’è e quali sono i suoi benefici?

 

La dieta mediterranea è considerata a tutti gli effetti uno stile di vita, più che un semplice regime alimentare, di per sé comunque estremamente vario ed equilibrato.
Ha origini antichissime e il suo nome deriva proprio dal bacino del Mar Mediterraneo, e comprende tutti quei paesi che affacciano sulle sue coste: Grecia, Italia, Spagna, Portogallo, Marocco, Cipro e altri.
Tali nazioni sono da sempre accomunate per la facile reperibilità di alcuni tipi di cibi, come per esempio la grande varietà di frutta e verdura a disposizione, che rappresentano gli alimenti principali della dieta mediterranea.
Ma in cosa consiste esattamente? E a chi è dovuta la sua scoperta? In questo articolo sveleremo la storia, gli alimenti, i benefici e ciò che è inevitabilmente cambiato con l’avvento della globalizzazione.

 

La storia e Ancel Keys

La prima a scrivere sull’alimentazione del bacino del Mediterraneo fu la scrittrice inglese Elizabeth David, che visse in Italia, in Grecia e sulle coste della Francia per tanti anni, prima di fuggire in Egitto a causa dell’avvento del Fascismo.
Tornata in Inghilterra, cercò di far conoscere alla popolazione locale la bontà dei prodotti mangiati durante quel periodo, mai visti e irreperibili all’interno dei mercati della zona.
Decantava le lodi dei vini italiani, della ratatouille francese, delle melanzane, e tentò in tutti i modi di cambiare le abitudini culinarie britanniche, che riteneva essere disgustose, pubblicando nel 1954 un libro intitolato Italian Food.
Colui che studiò e analizzò per primo gli effetti della dieta mediterranea però fu il biologo statunitense Ancel Keys, che comprese la relazione tra alimentazione e patologie cardiache.
Notò che durante il periodo decadente post guerra, a causa della mancanza di prodotti di origine animali, le comunità, soprattutto al sud Italia, mangiavano prevalentemente vegetali e cereali.
I pazienti da lui visitati presentavano un livello di colesterolo più basso e una minore incidenza di infarto e ischemia coronarica, rispetto a chi invece proveniva dalle classi più facoltose, e poteva permettersi l’acquisto di carne e derivati.
Scoprì il famoso piatto companatico: residui di pane, olive, cipolle, peperoni e formaggio, che da sempre accompagnava le faticose giornate dei braccianti attraverso i campi. Durante i suoi numerosi viaggi lungo tutta l’Europa, si rese conto dell’importanza dell’alimentazione e di quanto questa incidesse realmente sulla salute delle persone.

La piramide del Seven Countries Study

Ancel Keys mise a punto un progetto chiamato Seven Countries studies, prendendo come campione alcuni uomini e donne provenienti da varie parti del mondo: Giappone, Italia, Grecia, Stati Uniti, Olanda, Finlandia e Jugoslavia.
In questo modo, analizzò le abitudini culinarie di ognuno, e segnalò l’incidenza o meno di patologie cardiache, creando quella che oggi è conosciuta come la piramide alimentare, seguita da tutti i dietologi e nutrizionisti, per migliorare lo stato di salute delle persone.
Fu ideato l’indice MAI, il Mediterranean Adequacy Index, preso come riferimento per la qualità dell’alimentazione: più questa si avvicina al valore stabilito, più sarà salutare. Secondo tale parametro, la dieta che più rispecchiava i canoni fissati era quella greca e dalmata: a base di cereali, legumi, pane, frutta, verdura, pesce, patate, oli vegetali e vino.
Tuttavia, nella piramide sono compresi anche alimenti di origine animale, come il pollame, carne bianca, uova, latte e prodotti caseari, ma da consumare in porzioni nettamente minori e poche volte a settimana.
La carne rossa invece, dovrebbe essere consumata soltanto una volta al mese.

 

Benefici

In seguito ai meticolosi studi di Ancel Keys, numerosi scienziati e nutrizionisti hanno per decenni cercato di comprendere e mostrare quali fossero i reali benefici della dieta mediterranea.
Oltre a evitare quanto più possibile le patologie cardiovascolari e diminuire l’incidenza di infarto, mangiare in modo sano ed equilibrato può far vivere più a lungo, riducendo la comparsa di malattie metaboliche come il diabete e l’obesità.
Inoltre, migliora lo stato di salute generale: rende più attivi, riequilibra la flora batterica intestinale, regola il ciclo di sonno-veglia, abbassa i livelli di stress e attenua gli stati depressivi.
Insomma, la dieta mediterranea, se fatta per bene, può apportare davvero numerosi benefici: ogni alimento scelto è ricco di nutrienti fondamentali per il nostro corpo, come vitamine, sali minerali, proteine e fibre, e non ha nulla da invidiare a quella asiatica o di altre popolazioni.

 

Gli alimenti e le loro origini

Come abbiamo visto, i principali alimenti inclusi nella dieta mediterranea sono l’olio, soprattutto quello extravergine d’oliva, i cerali e il vino. Il primo contiene grassi monoinsaturi: i principali responsabili della buona salute delle arterie.
Tuttavia, anche altri tipi di oli vegetali ne contengono una buona percentuale, come per esempio quello di girasole, ma secondo numerosi studi sembra non abbia gli stessi effetti positivi.
I cereali invece dovrebbero essere integrali: abbassano i livelli di trigliceridi e colesterolo nel sangue, diminuiscono l’incidenza di malattie come l’ipertensione e il diabete, e sono ricchi di fibre, dunque migliorano l’attività metabolica intestinale.
Sono da evitare quelli raffinati, che invece risultano essere estremamente dannosi, soprattutto se consumati in maniera eccessiva. Per quanto riguarda il vino, vi sono pareri molto discordanti a riguardo, ma tutti con una radice comune: è preferibile evitarlo o comunque limitarsi a uno o due bicchieri al giorno.
In ogni caso, sono molteplici gli alimenti inseriti nel corso dei secoli e importati da altri paesi: per esempio le spezie, gli agrumi e lo zucchero di canna provengono dall’India, il tè e il riso dalla Cina, i pomodori, le patate e il mais dalle Americhe, ma che si sono integrati perfettamente nella dieta mediterranea.

Le integrazioni e l’attività fisica

La dieta mediterranea potrebbe sembrare la panacea di tutti i mali, tuttavia, questa non basta: è necessario prendersi cura di se stessi per stare bene, fare sport e mantenersi in forma sia a livello mentale, sia fisico.
A volte potrebbe servire l’assunzione di supplementi alimentari, per migliorare il sistema immunitario e avere più energia durante la giornata. Un esempio potrebbero essere quelli a base di alghe come quello proposto dall’azienda Nutri&Co, uno dei migliori integratori di spirulina venduti online, con un alto potere nutrizionale e in grado di diminuire i radicali liberi, grazie al notevole effetto antiossidante.

 

 

 

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