La vitamina C contribuisce al mantenimento del corretto funzionamento del sistema immunitario, oltre che essere un nutriente protagonista nella sintesi del collagene, una proteina che costituisce i tessuti connettivi e presente anche nella pelle.
Numerosi alimenti la contengono, ma può capitare di essere costretti ad assumere degli integratori, per sopperire a determinate mancanze: nelle righe che seguono potrete leggere il giusto metodo di utilizzo e conservazione.
Alimenti ricchi di vitamina C
Quanti si chiedono dove si trova la vitamina C, sappiano che si tratta di uno dei nutrienti presenti in natura già in quantità discrete, quindi, seguendo le classiche raccomandazioni del nutrizionista, non accuserete alcuna mancanza.
Gli alimenti che ne vantano una buona concentrazione sono diversi, ma tra i principali troviamo: verdure fresche verdi come la lattuga, gli spinaci e i broccoli, ma anche il radicchio, oltre che ortaggi quali peperoni, cavolfiori e cavoli.
In più, l’acido ascorbico è presente anche in tuberi come le patate (in particolare se sono novelle) e frutta fresca acidula, quali agrumi in genere, ananas e kiwi.
Insomma, tutti prodotti della terra che si possono trovare facilmente anche al supermercato, e il cui consumo adeguato permetterà di evitare l’insorgenza dello scorbuto, ovvero della malattia legata all’assenza di questo micronutriente.
Ecco un altro motivo per cui può essere superfluo sapere quando assumere la vitamina C nei minimi particolari: servirà anche solo seguire la classica dieta mediterranea.
Fabbisogno giornaliero
A differenza di altre tipologie di integratori e di vitamine, la quantità di acido ascorbico da assumere, per garantire il corretto funzionamento di tutte le attività dell’organismo, non è sancita da nessun ente mondiale.
Difatti, ogni paese ha le proprie raccomandazioni sull’assunzione per gli adulti, che per l’Organizzazione Mondiale della Sanità non devono superare né il minimo di 45 mg, né il massimo di 300 mg.
Per quanto riguarda i bambini, per regolarvi su quanta vitamina C al giorno devono assumere, ecco un breve riferimento: da uno a tre anni è suggerito un massimo di 20 mg, aumentando la quantità di 10 mg nei più piccoli che vanno da quattro ai sei anni, fino a 70 mg dagli 11 a 14 anni.
In ogni caso, vi consigliamo di fare sempre riferimento al medico curante o a un nutrizionista, prima di iniziare una terapia.
Interazioni farmacologiche
Come anticipato in precedenza, la vitamina C rientra nel gruppo di micronutrienti idrosolubili, che da un lato non si accumulano nell’organismo, causando possibili effetti collaterali gravi, dall’altro però un utilizzo sconsiderato può provocare qualche spiacevole disturbo.
L-ascorbico può causare alcune problematiche a livello renale, in quanto aumenta l’escrezione di ossalati, ovvero di composti che, a lungo, possono causare la formazione di calcoli renali.
Oltre questo, anche per quanti conosco già a cosa serve la vitamina C e ne assumono la giusta dose quotidianamente, è bene specificare un aspetto importante: è un nutriente indubbiamente valido, ma la somministrazione di integratori potrebbe interferire con alcuni farmaci, inibendone l’azione.
Scendendo più nel dettaglio, da diversi studi clinici oggi sappiamo che l’acido ascorbico non è adatto per essere assunto insieme a medicinali chemioterapici, all’aspirina, al cortisone e soluzioni affini, poiché ne ridurrebbe drasticamente l’assorbimento.
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