5 benefici dell’acido folico

Ultimo aggiornamento: 28.03.24

 

Che cos’è l’acido folico? A cosa serve e perché è così importante in gravidanza? In questo articolo potrete trovare tutte le informazioni che state cercando.

 

La vitamina B9, conosciuta più comunemente come acido folico o folina, è una sostanza creata in laboratorio che non è autonomamente prodotta dal nostro corpo, ma che necessita di essere integrata attraverso l’utilizzo di particolari medicinali.
Fa parte della categoria dei folati, tuttavia non è possibile trovarlo nei cibi: fu scoperta e analizzata per la prima volta nel 1939, durante alcuni studi su un gruppo di polli affetti da anemia.
Ma come mai è così importante? L’acido folico svolge delle funzioni fondamentali nell’organismo, dal trasporto dei globuli rossi fino alla prevenzione di alcuni tipi di tumore, e una carenza di tale elemento può essere molto pericolosa, soprattutto per i neonati e le donne in gravidanza.
In questo articolo proveremo ad analizzarne i motivi, e scopriremo a cosa serve e qual è il modo più corretto di assumerlo.

 

Alimenti con acido folico

Come abbiamo anticipato, non è possibile trovare l’acido folico in natura, poiché si tratta di un elemento sintetico, tuttavia, in commercio è possibile trovare cibi preconfezionati a cui è stato aggiunto, per aumentare l’apporto nella dieta che molto spesso risulta carente.
Un esempio sono i cereali e il riso, che in America sono venduti in gran quantità, oppure i succhi di frutta, le bevande vegetali e altri prodotti farinacei. In realtà, l’acido folico è un precursore di sostanze molto simili e chiamate folati,  presenti naturalmente negli alimenti.
Per esempio ne sono ricchi i carciofi, la verdura a foglia verde, i broccoli, ma anche alcuni tipi di legumi come le lenticchie e i ceci. Inoltre, si trovano anche nella frutta, come arance e fragole, e nel fegato di pollo e di vitello.
Purtroppo però, si tratta di sostanze molto delicate, che a contatto con il calore, o semplicemente se lasciate a temperatura ambiente per un paio di giorni, perdono gran parte del principio attivo, rendendo quasi impossibile l’assunzione solo attraverso il cibo.

Come assumerlo

Considerata la difficoltà di assimilarlo tramite il cibo, potrebbe sembrare che tutte le persone necessitino l’assunzione di un supplemento alimentare a base di vitamina B9.
Ciò non è sempre vero: ci sono alcune categorie di individui più predisposte alla carenza, ma per esserne sicuri è necessario rivolgersi al proprio medico, che saprà consigliarvi quale prodotto sarebbe più opportuno acquistare.
Sui siti online è possibile comparare i migliori integratori di acido folico, valutare le offerte e scegliere quello più adatto alle vostre esigenze. In generale, è necessario assumere una o due compresse al giorno, a seconda del caso, preferibilmente un’ora o 30 minuti prima o dopo i pasti principali per favorire l’assorbimento.

 

Fabbisogno giornaliero

Chi segue una dieta varia e ricca di frutta e verdura, molto probabilmente assume una razione di acido folico corretta e abbastanza da non avere problemi di salute; tuttavia, chi è in gravidanza necessitano di un apporto maggiore.
Il fabbisogno giornaliero dunque, deve essere intorno ai 400 μg, ma deve essere maggiore per le donne incinte e durante l’allattamento, arrivando a circa 600 μg. Attenzione: per quanto i sintomi da carenza possano essere pericolosi, anche il sovradosaggio può essere un problema.
Per questo motivo, raccomandiamo sempre di consultare il proprio medico per quanto riguarda la posologia più appropriata al proprio organismo.

 

Quando usare l’acido folico

L’integrazione di vitamina B9 può essere un valido aiuto in molte situazioni, in altre invece si rivela essere estremamente indispensabile.

 

Anemia

L’anemia è causata da una diminuzione dei globuli rossi nel sangue, che come saprete sono incaricati del trasporto dell’ossigeno attraverso le cellule, e tutti gli organi. Tale condizione provoca una diminuzione di sali minerali, come per esempio il ferro, creando scompensi anche per quanto riguarda la sintesi delle proteine.
I sintomi più comuni sono sonnolenza, spossatezza e mal di testa, e in questi casi un supplemento alimentare a base di acido folico è altamente consigliato, soprattutto quando si tratta di anemia mediterranea, ovvero di base genetica, oppure quella megaloblastica.

Gravidanza

L’acido folico è conosciuto principalmente per il suo ruolo fondamentale durante la gravidanza. Ma a cosa serve effettivamente? Durante lo sviluppo dell’embrione, i folati sono incaricati della sintesi del DNA, ovvero il codice genetico del futuro nascituro.
In mancanza di queste sostanze, è altamente probabile che il feto presenti la cosiddetta spina bifida, ovvero un’alterazione della colonna vertebrale e delle sue terminazioni nervose. Ciò può provocare anencefalia, oppure malformazioni che molto spesso causano la paralisi o ritardi mentali nel bambino.
Per fortuna, tale problematica non è più così frequente, a patto che l’integrazione di acido folico avvenga soprattutto nei primi tre mesi di gestazione e, se possibile, anche prima del concepimento.

 

Sistema cardiovascolare

L’acido folico è incaricato anche del controllo dell’omocisteina: un aminoacido che si trova naturalmente nel sangue, ma che in caso di aumento può provocare diverse patologie, tra cui l’ipercolesterolemia, l’ipertensione e il diabete.
Assumere un integratore adatto può prevenire tali problematiche, regolando la produzione di questa sostanza ed evitando la comparsa di malattie cardiovascolari.

 

Contro la depressione

L’omocisteina svolge un ruolo importante anche nella produzione di ormoni: quando i livelli della sostanza sono troppo alti, è possibile che si presentino anche disturbi del sistema nervoso causati dalla diminuzione di serotonina e dopamina.
Un esempio è la depressione, ma può manifestarsi anche la perdita di memoria e una maggiore probabilità di sviluppare malattie come l’Alzheimer.

 

 

Prevenzione dei tumori

La vitamina B9 svolge un ruolo fondamentale nella sintesi delle proteine, e dunque nella formazione del DNA. In base a diversi studi recenti, è stato dimostrato come l’assunzione di un integratore, o una dieta ricca di folati possa ridurre l’insorgenza di tumori, ovvero mutazioni del codice genetico, del tratto gastro intestinale, della cervice e persino quello al seno.

Dismenorrea e ovaio policistico

In alcuni casi, la folina può ridurre i sintomi della dismenorrea, come il flusso abbondante, i dolori e l’abbattimento, poiché aiuta a integrare il ferro che viene inevitabilmente a diminuire.
Inoltre, spesso è consigliato in presenza di patologie come l’ovaio policistico, se assunto in accoppiata con il mio-inositolo, poiché sono in grado di regolare la iperproduzione di ormoni, causata dalla malattia.

 

 

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