Il kuzu è una pianta selvatica presente in Giappone. Vediamo insieme quali sono le sue caratteristiche e tutti i benefici che può dare.
Il kuzu è una pianta selvatica rampicante originaria del Giappone, che appartiene alla famiglia delle Febacee. Si tratta di una pianta perenne che è in grado di vivere persino fino a 100 anni. Distinguerla è facile, in quanto è caratterizzata da rizomi molto lunghi, steli pelosi e foglie molto simili a quelle della vite, mentre i fiori sono viola e i semi pelosi e piatti.
Del kuzo vengono utilizzate soprattutto foglie e radici, quest’ultime soprattutto per il succo oppure vengono essiccate con lo scopo di ottenere la polvere. I fiori, invece, sono utili per realizzare degli ottimi infusi.
Il kudzu è molto ricco di amido, specialmente nelle radici, e se ne conoscono diverse varietà, in particolare la Pueraria montana lobata, la Pueraria montana chinensis e quella thomsonii.
Le proprietà della radice e dei fiori sono molte: vediamo insieme quali sono le più utili quando si incontra un problema o se si soffre di qualche patologia.
Kudzu proprietà
Nella medicina orientale il kuzu pianta viene usato nella fitoterapia, in quanto è utile a guarire malattie infettive, a contrastare problemi alle vie respiratorie, emicranie, patologie come la psoriasi, allergie e dolori muscolari.
Inoltre si tratta di un gastroprotettore naturale, in quanto la radice ha grandi proprietà non solo lenitive ma anche alcalinizzanti, quindi è utile contro l’acidità, il reflusso, le ulcere e il colon irritabile. Il kuzu infatti agisce sulle mucose assorbendo tutti gli acidi gastrici e donando così sollievo dai dolori.
Il kudzu pianta è anche efficace nella risoluzione di problemi di assuefazione, come quello da nicotina o alcol, in quanto contrasta i recettori attivati da queste sostanze e quindi impedisce che le crisi di astinenza possano insorgere.
Se siete soliti integrare la vostra dieta con sostanze drenanti, potreste avere beneficio anche in tal senso, visto che contiene isoflavoni, utili soprattutto in concomitanza a ormoni come la serotonina, il glutammato o il GABA, in quanto stimola la produzione della dopamina.
In questo modo dona un senso di benessere pari a quello dato dall’assunzione di droghe, alcol, zuccheri o tabacco. Se volete acquistare il kuzu in erboristeria avrete grandi vantaggi anche dalle sue proprietà disintossicanti, visto che, come detto, contiene gli isoflavoni e, tra questi, la genisteina che è un agente anti leucemico.
Inoltre è presente anche la daidzeina, una molecola anti cancro, antimicrobica e antinfiammatoria. Infine è un rimedio molto prezioso se si soffre di emicrania o se si ha l’ipertensione arteriosa, visto che sempre gli isoflavoni sono in grado di migliorare sia la circolazione del sangue e sia l’ossigenazione dei tessuti.
Per riassumere, si tratta di una pianta pari a una panacea, in quanto copre diversi rami, essendo miorilassante, antidolorifico, antipiretico, facilitando la digestione e disinfiammando colon e intestino.
Il kuzu e i suoi usi in cucina
Oltre a essere usato molto dall’industria farmaceutica, il kuzu può essere utilizzato anche da noi in cucina, specialmente come addensante per zuppe, dessert o salse, visto che ha la stessa funzione dell’amido di mais.
In Giappone, infatti, viene usato come gelificante, soprattutto nei piatti a base di noodle. Ma come usarlo? Vediamolo insieme.
♦ Come addensante: si usa la polvere della radice e, in particolare, un cucchiaio per una tazza di alimento liquido e così via.
♦ Come infuso: i fiori di kudzu vengono utilizzati proprio per creare una tisana. Basta immergere due cucchiai di foglie secche in una tazza piena di acqua ben calda e poi lasciare per cinque minuti circa in infusione.
♦ Come bevanda: potrete anche sciogliere la polvere in una tazza piena d’acqua, mescolando di continuo fino a ebollizione. Ciò che si ottiene lo si può aggiungere a del latte di soia, in modo da aromatizzare ancora di più il contenuto.
Quanto costa il kuzu? Solitamente si aggira attorno ai 9 euro, ma molto dipende dall’azienda che lo vende. Potrete acquistarlo tanto online, per risparmiare, quanto nei negozi fisici come le erboristerie.
Kuzu controindicazioni
Attualmente non ci sono testimonianze che riguardino effetti collaterali dovuti all’impiego di questo prodotto, anche se utilizzato in dosi molto elevate. Ciò però non vuol dire che non si debba fare attenzione quando lo si assume, quindi è consigliabile non somministrarlo ai bambini o alle donne in stato interessante o che allattano.
Inoltre chi è cardiopatico deve prestare particolare attenzione e, se vuole assumerlo, deve essere seguito da un medico che lo tenga sotto controllo: se, infatti, si prendono dei medicinali che agiscono sulla circolazione, si deve sempre tenere presente che nel kuzu ci sono gli isoflavoni, che vanno a interessare proprio il cuore e il sangue.
Le sue proprietà ipotensive, inoltre, vanno a contrastare con i medicinali che hanno la stessa funzione, per cui, anche in questo caso, si potrebbe andare incontro a problemi come un calo improvviso di pressione e a conseguenze ancora più importanti.
Tutte le donne che prendono la pillola anticoncezionale, inoltre, non devono assumere il kuzu in quanto questa pianta ha sostanze che agiscono esattamente come gli estrogeni: se lo prendete in concomitanza, l’efficacia contraccettiva verrà irrimediabilmente compromessa.
I diabetici, che fanno l’insulina o che comunque assumono medicinali cosiddetti ipoglicemizzanti, non devono mangiare né la pianta né i suoi derivati, in quanto entrambi hanno la stessa proprietà cioè quella di abbassare il livello di glucosio nel sangue.
In conclusione e più in generale, se assumete medicinali di ogni genere e per qualsiasi problematica, è sempre bene chiedere un parere al medico, che potrà chiarirvi le idee sulle eventuali conseguenze del consumo del kuzu in concomitanza con un particolare tipo di medicina.
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