Il trifoglio rosso e altri rimedi naturali per la menopausa

Ultimo aggiornamento: 20.04.24

 

Il termine dell’età fertile nella donna si accompagna con una serie di disturbi che possono essere alleviati con la giusta consapevolezza e le adeguate integrazioni

 

Col sopraggiungere della menopausa, la donna sperimenta una fase molto complessa della propria vita. La produzione ormonale naturalmente legata all’età fertile subisce un drastico calo. Questo fenomeno si accompagna di solito a disturbi di varia entità che rappresentano la fase di adattamento al cambio così importante.

Per fortuna, esistono rimedi e buone pratiche per lenire gli effetti inevitabilmente legati all’invecchiamento. Si può quindi fare in modo di limitare i più eclatanti sintomi della menopausa come nausea, vampate, disturbi del sonno e sbalzi d’umore. L’impiego di integratori a base di principi ed essenze naturali, permette di intervenire limitando il numero di effetti collaterali.

 

Cos’è la menopausa

Il ciclo riproduttivo nella donna, quindi associato all’età fertile, ha termine in maniera variabile dopo i 50 anni. In questa fase della vita femminile, le ovaie cessano di rispondere allo stimolo delle gonadotropine responsabili, altrimenti, della maturazione e quindi dell’impianto degli ovociti che sono in grado di dare origine alla vita.

La fine di questo ciclo si accompagna a un calo nella produzione di ormoni in particolare degli estrogeni, tipicamente gli ormoni femminili, e del testosterone, l’ormone maschile. Sono gli scompensi legati alla carenza ormonale a provocare gli effetti più comuni legati a questo periodo.

È importante associare questa variazione fisiologica all’impiego dei giusti integratori che in menopausa oltre alle vampate possono intervenire anche in altri processi essenziali. Gli ormoni interferiscono in ambito cognitivo, il mantenimento della salute del sistema muscolo-scheletrico, e in generale la salute dell’apparato genitale.  

Non stupisce che siano rilevanti le conseguenze dell’asportazione delle ovaie in menopausa così come nel periodo fertile. Anche se non più in grado di generare la vita, le ovaie sono comunque responsabili della produzione ormonale residua.

In caso di rimozione dell’utero, isterectomia, l’asportazione delle ovaie dovrebbe sempre essere valutata con attenzione per ponderare attentamente benefici associati alla produzione, seppur minima, di androgeni e il rischio reale di sviluppare patologie associate, come il tumore.   

 

Trifoglio rosso proprietà essenziali in menopausa

Un esempio tra i più efficaci è il trifoglio rosso, in definitiva uno tra i rimedi naturali impiegato con maggiore successo nella naturopatia e medicina allopatica. Noto come trifoglio violetto o rosso, il trifolium pratense è una leguminosa ad alta diffusione coltivata come foraggio in quasi ogni parte del mondo.

Il trifoglio rosso in menopausa a dosaggio controllato aiuta a contrastare lo sbalzo ormonale dovuto al calo fisiologico dell’attività ovarica. Il contenuto di flavonoidi e in particolare di isoflavoni potrebbe essere persino efficace come alternativa alla terapia ormonale sostitutiva.

Queste sostanze sono fitoestrogeni, ormoni di origine vegetale, ai quali si attribuisce la capacità di interagire come deboli antagonisti degli estrogeni fisiologici, cioè prodotti dall’organismo. Assunto come infuso o in forma di compresse, il trifoglio non è privo di controindicazioni. Per esempio, se ne sconsiglia l’assunzione in presenza di disturbi legati alla funzionalità ormonale dell’organismo.

I flavonoidi non sono privi di controindicazioni pur essendo di origine naturale, in quanto la loro funzione stimolante del sistema endocrino potrebbe portare ad aggravare stati patogeni conclamati. Per esempio, si sconsiglia di assumere trifoglio rosso se la tiroide è affetta da disfunzione. La stessa raccomandazione vale per altre patologie, in particolare nel caso dei tumori associati all’attività secretiva. Per questo motivo si sconsiglia l’assunzione di trifoglio rosso nel caso di tumore al seno

 

Assumere un integratore di vitamina K

Anche la vitamina K si rivela indispensabile in questo particolare periodo. La ragione sta nella capacità di intervenire nei processi di fissazione del calcio nelle ossa. Il calo della produzione ormonale è legato strettamente alla perdita di densità ossea e all’insorgenza di patologie come l’osteoporosi. Un’integrazione di questo tipo, in aggiunta a una particolare attenzione alla propria dieta, rappresenta una buona opportunità di migliorare la risposta dell’organismo.

È bene considerare che l’assunzione di vitamina K deve essere prescritta dal medico che deve verificare l’assenza di controindicazioni in presenza di determinate condizioni fisiologiche. Per esempio, si sconsiglia questo genere di integrazione in concomitanza con una terapia a base di anticoagulanti.

Terapie topiche per lenire gli effetti della menopausa

Non solo integratori, per dare sollievo dai sintomi legati alla menopausa è possibile intervenire usando l’aromaterapia. Per farlo al meglio è utile usare i migliori oli essenziali i cui effetti possono ricadere su diversi piani per dare il necessario benessere alla persona. Per esempio, per lenire le vampate si consiglia di massaggiare addome, spalle, braccia e collo con cipresso e lemon grass disciolti in un olio da massaggio. L’effetto calmante della lavanda è noto da tempo e si può sfruttare il suo odore tranquillizzante per favorire il riposo, del resto si consiglia di tenerne una pianta in camera da letto per questo scopo.

Alla menopausa si associa anche la tendenza ad accumulare grasso addominale. Anche questa è una conseguenza dell’alterazione nella produzione ormonale, è essenziale fare in modo di sentirsi bene con il proprio corpo in ogni fase della vita. In questo caso l’olio essenziale di arancio amaro e di bacche di ginepro sciolti in olio da massaggio possono favorire un’azione anticellulite.

 

Cimicifuga o erba delle donne

Rimedio noto sin dall’antichità, la Cimicifuga, Actaea racemosa L., è una pianta perenne erbacea appartenente alla famiglia delle Ranuncolacee che si coltiva un po’ in tutta Europa. Le si riconoscono diverse proprietà utili per il contenimento degli effetti legati al ciclo ovarico.

Il principio attivo è estratto dai rizomi e le radici essiccate, reso disponibile in forma di estratto titolato. La sua azione principale si rileva nella capacità di contrastare la perdita di densità ossea e si rivela utile per alleviare i sintomi legati alla menopausa. La sua azione si riscontra in maniera misurabile su sintomi tipici di questa fase, le vampate, la cefalea, la sudorazione eccessiva, l’instabilità umorale, i disturbi del sonno e le tachicardie.

La sua attività estrogenica si rivela utile anche per il trattamento dei disturbi mestruali, per esempio in presenza di mestruazioni particolarmente dolorose. Agisce in particolare come soppressore dell’ormone luteinizzante, LH, cui spesso si attribuisce l’insorgere dei problemi legati alla menopausa.  

Va detto che la presenza di acido salicilico nella composizione dei principi attivi della pianta potrebbe rivelarsi pericoloso per quelle persone che hanno manifesta allergia verso questo componente.

 

 

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