Domande frequenti sugli integratori di vitamina k

Ultimo aggiornamento: 23.04.24

 

Dove si trova la vitamina K?

La vitamina K, o naftochinone, è presente in elevata percentuale nei pomodori, negli spinaci, nei cavoli, nelle bietole, nei cetrioli, nelle prugne, nel prezzemolo e nei broccoli.

Visto, però, che il fabbisogno giornaliero è davvero minimo (circa 120 mcg al giorno) è sufficiente introdurre questi alimenti nel proprio regime alimentare per prevenire ogni possibile carenza; e in ultima istanza si può ricorrere a degli integratori specifici, da assumere ovviamente dietro consulto medico e rispettando le dosi consigliate.

A cosa serve la vitamina K?

La vitamina K svolge un ruolo fondamentale nel processo di coagulazione del sangue e nella modulazione del metabolismo delle ossa. Una sua carenza, infatti, determina una riduzione dei minerali che formano il tessuto osseo, aumentando di conseguenza il rischio di osteoporosi, arteriosclerosi e disturbi dentali.

 

Quanti tipi di vitamina K esistono?

In linea di massima, è possibile suddividere la vitamina K in tre gruppi: la K1 (fillochinone) che partecipa ai processi di coagulazione del sangue; la K2 (menachinone), utile per il corretto funzionamento della microflora intestinale e indispensabile per la salute di ossa e denti; e la K3 (menadione idrosolubile) che, essendo una vitamina di origine sintetica, può essere assunta solo attraverso specifici farmaci antiemorragici ad azione antifibrinolitica e dietro prescrizione medica.

 

Quando assumere un integratore di vitamina K?

L’assunzione di vitamina K attraverso gli integratori è consigliata: nel trattamento e nella prevenzione dell’arteriosclerosi e dell’osteoporosi; per curare il problema della sensibilità dentale; in caso di difetti genetici della proteina di trasporto del calcio; per coadiuvare l’integrazione delle popolazioni batteriche della flora intestinale; e qualora si segua una dieta ipocalorica molto restrittiva.

 

Quali sono gli effetti collaterali legati all’assunzione di vitamina K?

Sebbene i casi di ipervitaminosi causati da una scorretta somministrazione di vitamina K siano molto rari, possono comunque manifestarsi degli effetti collaterali nel caso in cui si assumano degli integratori senza rispettare le dosi raccomandate, come vomito, anemia, trombosi, sudorazione eccessiva e inappetenza.

 

Qual è il fabbisogno giornaliero di vitamina K?

Il fabbisogno giornaliero di vitamina K è di circa 120 mcg al giorno, quantità che può essere introdotta tranquillamente attraverso un’alimentazione equilibrata.

Cosa comporta una carenza di vitamina K?

Poiché la vitamina K è fondamentale per il processo di coagulazione del sangue, vien da sé che una sua carenza aumenta il rischio di emorragie e trombosi, oltre a comportare fragilità ossea, osteoporosi e artrosi.

 

 

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