Echinacea: tutte le proprietà che aiutano il sistema immunitario

Ultimo aggiornamento: 28.03.24

 

Uno dei rimedi naturali più efficaci è proprio l’echinacea, una pianta officinale dalle tante proprietà. Vediamo insieme come può aiutare il nostro sistema immunitario

 

Accade molto più spesso ai bambini che agli adulti di ammalarsi di infezioni alle vie respiratorie più o meno importanti: raffreddore, otite, influenza e così via, li colpiscono almeno cinque o sei volte all’anno.

L’incidenza è più alta nel periodo invernale e autunnale, dovuta soprattutto al fatto che il sistema immunitario dei bambini non è del tutto sviluppato. L’atteggiamento giusto in merito a queste vicende sarebbe quello di attendere che il bambino raggiunga la maturità delle proprie difese, senza intervenire con medicinali, che avrebbero la stessa azione di un traforo sulle ossa.

Purtroppo il fatto che i bambini si ammalino con frequenza suscita nei genitori una grande preoccupazione: come fare allora per non imbottire i piccoli con sostanze chimiche? In questo caso può essere utile pensare all’echinacea, una pianta officinale che ha tante proprietà e che può essere utilizzata in vari modi.

 

Echinacea purpurea

Detta anche echinacea angustifolia, questa pianta è conosciuta sin dai tempi dei nativi americani, che la utilizzavano soprattutto per la preparazione di infusi, per curare problemi come il raffreddore o, peggio, l’artrite e anche come impacco da applicare sulle ferite, vista la sua proprietà di cicatrizzante naturale

Parte quindi dagli stati Uniti d’America e approda in europa, soprattutto in Germania, dove è uno dei prodotti maggiormente prescritti dai dottori. Perché è così in voga? Non solo perché è un antivirale naturale ma anche perché è assolutamente privo di controindicazioni, tanto da essere sicuro tanto per i grandi quanto per i bambini. 

 

Le proprietà dell’echinacea

Anche se l’esperienza dei nativi americani offriva delle buone indicazioni, si sono voluti effettuare dei test in vitro sulle cellule ma anche su animali, in laboratorio, per assicurarsi che l’echinacea fosse in grado di agire sul sistema immunitario, tanto da portarlo a produrre anticorpi e a produrre cellule capaci di distruggere batteri e virus. 

Tuttavia i risultati ottenuti con gli studi sull’uomo non danno al 100% la conferma che si tratti in tutti i casi di un antibiotico naturale, in quanto non sempre l’effetto è quello sperato, ma si ha la certezza che le sue proprietà curative siano valide per la nostra specie.

Assumendo infatti un integratore di echinacea si possono accorciare i tempi delle malattie come le influenze, ma anche prevenire l’assunzione di altri farmaci e che altri tipi di infezioni vengano contratti durante la stagione che più ci espone al freddo e alle correnti. 

I vantaggi si hanno non solo sugli adulti, ma anche sui bambini, come è stato dimostrato grazie a degli studi che hanno provato la validità di questa pianta in combinazione con la propoli, altro antibiotico naturale. 

Tuttavia, per ottenere tali risultati, sono state utilizzati estratti molto concentrati, quindi prodotti definiti fitoterapici, mentre quelli omeopatici, come la tintura madre di echinacea, il macerato glicerico o i compositi con altre piante, non hanno dato riscontri sicuri che ne attestino al 100% l’efficacia. 

Inoltre queste preparazioni contengono anche alcol, per cui è preferibile evitare di somministrarle ai bambini. 

Quali effetti collaterali?

Fortunatamente questa pianta non ha controindicazioni, tanto da poter essere usata per grandi e piccini allo stesso modo. Anche se potrete darla a vostro figlio, sia che abbia un semplice raffreddore, sia che abbia una bella influenza, è sempre preferibile consultare un pediatra di fiducia, che può farvi stare ancora più tranquilli. 

Ma come fa l’echinacea a espletare queste funzioni? Contiene polisaccaridi e, in particolare, l’echinacoside, due elementi importanti per il nostro sistema immunitario: quando acquistate un prodotto che contiene echinacea, leggete l’etichetta per essere sicuri che non manchino proprio questi due ingredienti.

La sua sicurezza è tale da non avere controindicazioni neppure in gravidanza, anche se, in casi simili, è sempre consigliabile consultare il medico, l’unico in grado di dirci se possiamo stare effettivamente tranquille al 100%. 

 

Come si usa l’echinacea?

Premettiamo che l’echinacea deve essere somministrata in situazioni non acute, quindi non quando è necessario e indispensabile l’antibiotico: meglio darla all’inizio, quando il disturbo si presenta, e prolungare l’impiego per almeno una settimana. In questo modo, infatti, si dà alla pianta la possibilità di agire e di debellare i microbi e i batteri.

Se, invece, volete prevenire le infezioni, è consigliabile usare l’echinacea a cicli e nel seguente modo: il primo deve durare dai 20 giorni al mese e successivamente sarà necessario fare una pausa di almeno due settimane. 

Potrete proseguire per qualche mese, somministrando per 15 giorni l’echinacea e alternando poi 15 giorni di pausa. Ma quale soluzione scegliere? Sicuramente per i bambini è consigliabile lo sciroppo o le gocce, ma devono sempre essere privi di alcol, mentre agli adulti e ai ragazzi è possibile passare alle capsule, alle compresse o anche agli opercoli.

Qualche cenno riassuntivo

L’echinacea ha diversi nomi: pallida, purpurea o angustifolia, deriva dal Nord America e dal Messico e appartiene alla famiglia delle Asteraceae. Quali parti vengono utilizzate per creare i medicamenti? Le radici e tutte le parti aeree. In farmacia o in erboristeria potete trovare l’estratto secco, che deve contenere l’echinacoside e i polisaccaridi per essere efficace.

I suoi vantaggi principali sono l’azione immunomodulante, quindi l’attivazione del sistema immunitario, e quella anti infettiva. Non si conoscono interazioni con altri farmaci, né effetti collaterali, a parte qualche raro caso di allergia, che si può verificare con ogni tipo di pianta.

C’è però anche da segnalare che chi soffre di una malattia autoimmune può avere dei problemi con l’assunzione dell’echinacea, per cui è sconsigliabile ricorrere a questa soluzione e, in ogni caso, è sempre meglio consultare il medico. 

 

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