Se avete appena acquistato un nuovo supplemento alimentare a base di echinacea, ma non sapete come, quando e perché assumerlo, in questa breve sezione vi daremo qualche suggerimento circa le dosi da ingerire, la durata del trattamento e le possibili interazioni con altri farmaci.
La funzione dell’echinacea
L’echinacea è una particolare pianta originaria del Nord America, utilizzata fin dall’antichità dalle popolazioni indigene locali come rimedio contro i morsi di animali velenosi, oppure come cicatrizzante.
Tuttavia, in seguito alla sua diffusione nel resto del mondo, e grazie ai numerosi studi condotti nel corso degli anni, si è scoperto che la sua radice potrebbe essere considerata un vero e proprio antibiotico naturale, contrastando i sintomi dell’influenza e del raffreddore.
Inoltre, la sua assunzione preventiva durante le stagioni più rigide può migliorare il sistema immunitario e renderlo più forte contro i virus e gli altri agenti patogeni, che spesso circolano in quei periodi.
Esistono nove varietà di echinacea, ma quelle che hanno dimostrato di avere delle proprietà benefiche sono soltanto tre: angustifolia, purpurea e pallida, ognuna delle quali presenta un complesso di elementi chimici leggermente differente l’uno dall’altro. In ogni caso, quelle più commercializzate e più diffuse sono le prime due.
Se volete avere maggiori informazioni su come scegliere un buon integratore di echinacea, vi invitiamo a leggere la guida all’acquisto presente in questo articolo.
Dosaggio
Questo dettaglio può cambiare in base alla tipologia di integratore che avrete acquistato: per uno in capsule o compresse, è probabile che vi sia indicata la percentuale di principio attivo sulla confezione.
In questo caso la dose dovrebbe essere di una o due pillole al giorno, facendo attenzione a non superare la razione raccomandata riportata sul foglietto illustrativo. Per quanto riguarda l’estratto idroalcolico, ovvero la tintura madre, la somministrazione avviene per gocce, che saranno dieci, 20 o addirittura 40, in base alla percentuale di estratto di radice.
Infine, è necessario tenere in considerazione per quale scopo è stata scelto un integratore di echinacea: per la prevenzione durante l’inverno, è possibile assumere una dose minore.
Durante gli stati febbrili, invece, per accelerare il processo di guarigione, è preferibile aumentare il numero di compresse giornaliere, così come le gocce.
Per quanto tempo assumere l’echinacea
Secondo l’EMEA, l’agenzia europea per i medicinali, la durata della somministrazione non dovrebbe superare i dieci giorni e dovrebbe essere usato solo per brevi periodi di tempo, in concomitanza dell’affezione in corso.
Tuttavia, su alcuni dei più comuni integratori, è riportata una posologia differente, di almeno 20 giorni, probabilmente dovuta alla percentuale di principio attivo più bassa rispetto ad altri.
Effetti collaterali
Prima dell’acquisto di un supplemento alimentare a base di echinacea, vi suggeriamo di contattare il vostro medico per conoscere le possibili interazioni con i farmaci che prendete solitamente.
L’uso di questa radice è sconsigliato durante la gravidanza e l’allattamento, ai bambini di età inferiore a un anno, e nel caso di accertate, o ipotetiche, malattie autoimmuni. Questo perché, a causa dell’azione immunostimolante, potrebbe diminuire l’efficacia dei farmaci inibitori.
Infine, è assolutamente scoraggiato l’utilizzo alle persone allergiche alle asteraceae, poiché la varietà purpurea potrebbe indurre gli stessi effetti collaterali dati dai pollini stagionali, e persino lo shock anafilattico.
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