Domande frequenti sugli integratori di vitamina e

Ultimo aggiornamento: 16.10.24

 

Che cos’è la vitamina E?

Conosciuta comunemente anche come tocoferolo, la vitamina E si presenta sotto forma di sostanza oleosa, è un nutriente essenziale per la vita dell’uomo, tanto quanto la vitamina D. Fu scoperta poco dopo quest’ultima nel 1927, ma solo negli anni ’60 è stata riconosciuta la sua grande importanza.

Ne esistono ben otto tipi, divisi tra tocotrienoli e tocoferoli, classificati a loro volta tra sottogruppi α, β, γ, e δ, tuttavia, quello che i rivela essere più valido e attivo è denominato d-alfa-tocoferolo.

 

A cosa serve la vitamina E?

Dalle scoperte fatte negli anni ’20 si è potuto constatare come la vitamina E fosse fondamentale per la crescita del feto, e quanto in sua assenza calasse drasticamente il grado di fertilità dei topi da laboratorio.

Non sono ancora chiari i meccanismi secondo cui questa agisce, considerando che i primi studi effettuati risalgono a circa dieci anni fa, tuttavia, è certo che abbia numerose proprietà benefiche ed essenziali per il corpo umano.

Per esempio l’azione antiossidante: elimina i radicali liberi e protegge le strutture più importanti delle cellule, migliorando dunque l’aspetto della pelle e dei tessuti, come i muscoli.

Può aumentare l’ossigenazione nel sangue, apportando benefici alla la funzionalità del cuore, ha un’azione anticoagulante e difende i capillari e le vene da possibili trombosi.
Infine, è stato dimostrato che far assumere una quantità di vitamina E a soggetti diabetici può  ridurre il fabbisogno giornaliero di insulina.

 

Dove si trova la vitamina E?

La vitamina E è una sostanza oleosa che si trova naturalmente all’interno di numerosi alimenti ricchi di acidi grassi. Per esempio l’olio d’oliva, quello di semi, in particolare quelli di germe di grano, nella canapa, nelle nocciole, nelle mandorle, nelle noci e nella maggior parte della frutta secca.

È presente anche in svariate tipologie di verdure, come le carote, gli spinaci, gli asparagi e l’avocado, oppure nel tuorlo delle uova, in alcune parti di animali come il fegato di manzo, e in numerosi pesci.

Anche i cereali ne sono provvisti, nonostante in percentuale minore a causa della raffinazione. Infatti, è bene sapere che i processi di riscaldamento o ossigenazione possono portare a una perdita del contenuto vitaminico e dunque a un apporto più limitato.

Quanta vitamina E è possibile assumere?

Di norma, prima dell’acquisto di un integratore a base di vitamina E, è bene rivolgersi al proprio medico per chiedere un parere, e soprattutto constatare che ci sia effettivamente una carenza di tale sostanza.

In ogni caso, la dose giornaliera dovrebbe essere pari a 8 mg per la donna e 10 mg per l’uomo, entrambi in età adulta.

Per quanto riguarda la posologia per bambini, che sono i più soggetti a un malassorbimento di tocoferolo, è assolutamente necessario che vi rivolgiate a un esperto.

 

Quali sono i sintomi da eccesso di vitamina E?

Assumere dosi troppo elevate di tocoferolo non è una buona idea, anche se sembra possa diminuire drasticamente l’incidenza di tumori, ictus e infarto, tuttavia, si possono presentare anche effetti negativi, come disturbi intestinali, stanchezza, problemi a carico della pelle, difficoltà di coagulazione del sangue, e quindi un rallentamento nella guarigione delle ferite.

 

 

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