Domande frequenti sugli integratori di probiotici

Ultimo aggiornamento: 26.04.24

 

Cosa sono i probiotici?

Secondo l’OMS i probiotici sono dei microrganismi vivi, che possono svolgere un ruolo benefico per il corpo umano. Servono a ripristinare il microbiota intestinale, composto da numerosi ceppi differenti che, in seguito a una dieta sballata, o a una cura con medicinali troppo aggressivi, possono proliferare troppo o diminuire, causando un’alterazione e modificando la mucosa intestinale.

Tra quelli più conosciuti troviamo il Lactobacillus, di cui fanno parte gli Acidophilus, i Casei e i Lactei, oppure i Bifidobacterium, che si distinguono a loro volta tra Longum e Breve e, infine, gli Eubacteria. 

 

A cosa servono i probiotici?

L’attività di tali microrganismi è predisposta alla colonizzazione del microbiota intestinale, più comunemente conosciuto come flora batterica. Questi possono aiutare a ripristinarne i villi, che potrebbero essersi danneggiati a causa di continui cicli di antibiotici, per una dieta poco equilibrata, oppure per una malattia autoimmune, come il morbo di Crohn.

Nonostante potreste pensare che la sola assunzione di probiotici possa migliorare il sistema immunitario, non vi sono abbastanza studi a riguardo che ne certifichino la veridicità.

 

Quando è necessario assumere probiotici?

L’assunzione di un integratore a base di probiotici si rivela estremamente utile in associazione a una cura di antibiotico, per contrastare i danni che questo può fare all’organismo.

Oppure anche per migliorare i casi di disbiosi intestinale, ovvero un’alterazione della flora batterica, che provoca dolori addominali e diarrea. L’importante è che questi siano scelti dal medico, e non presi senza conoscere la tipologia di ceppo.

Quali probiotici scegliere?

Esistono migliaia di ceppi differenti e la scelta potrebbe effettivamente rivelarsi ardua. Tuttavia, potreste far individuare il tipo di probiotico giusto a un medico, che vi consiglierà quale integratore può essere più adatto alla vostra situazione.

Alcuni si rivelano più efficaci in caso di stipsi, altri invece durante gli stati diarroici, altri ancora possono essere un valido aiuto nel caso di patologie intestinali croniche, se vengono assunti in modo ciclico per qualche mese all’anno.

In ogni caso, vi suggeriamo di non effettuare un acquisto senza sapere quale sia quello più appropriato, poiché potrebbero presentarsi alcuni effetti collaterali, come mal di pancia e diarrea.

 

Dove si trovano i probiotici?

I probiotici possono essere assunti sotto forma di integratori, come quelli in bustina, in capsule o addirittura liquidi, l’importante è conservarli in frigorifero, dove la bassa temperatura li fa sopravvivere.

Tuttavia, questi sono contenuti anche all’interno di molti alimenti, soprattutto quelli fermentati: il kimchi ne è un esempio. Questo piatto coreano è composto da alcune tipologie di verdure, mischiate a delle spezie e lasciate stagionare.

Lo stesso discorso vale per il kefir, che proviene dal latte di mucca, capra, oppure da bevande vegetali come quella di riso. Si forma attraverso la fermentazione dei grani, all’interno dei quali sono presenti numerose colonie di batteri buoni, utili all’organismo.

Anche lo yogurt è ricco di probiotici, l’importante è sceglierlo senza zuccheri aggiunti, che potrebbero alterarne il contenuto ed essere più dannosi che benefici. Infine, è possibile trovarlo nei fagioli di soia fermentati, conosciuti anche come natto, nel miso e nel tè kombucha, tutti alimenti molto apprezzati in Giappone.

 

 

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