Come utilizzare un lassativo

Ultimo aggiornamento: 20.04.24

 

Se non avete mai assunto dei lassativi prima d’ora, nelle righe che seguono vi diamo alcune utili informazioni sulla posologia, le modalità di assunzione e i potenziali effetti collaterali di questi supplementi.

 

Le possibili cause della stitichezza

La stipsi è una condizione molto comune che colpisce il 15-20% delle persone in tutto il mondo, con una prevalenza tre volte maggiore nelle donne, a causa di fattori anatomici e funzionali, e negli anziani, soprattutto dopo i 70 anni.

In condizioni normali l’organismo non dovrebbe aver bisogno di aiuti esterni per favorire una corretta evacuazione, ma sono molte le possibili cause che possono alterare questo equilibrio, come un’insufficiente assunzione di liquidi, un’alimentazione povera di fibre, lo stress, la sedentarietà associata a una ridotta attività fisica e l’assunzione di alcune tipologie di farmaci.

Determinare l’esatta origine del disturbo è il primo passo verso la cura della stitichezza, permettendo di approntare una terapia mirata che dia i migliori risultati.

Inoltre, quando il disturbo perdura da diverso tempo o si accompagna a sintomi specifici (sanguinamento, dolori addominali, astenia, meteorismo ed eliminazione di feci dure o “caprine”) è sempre opportuno rivolgersi al medico e sottoporsi a esami diagnostici per identificare le cause scatenanti e combatterle nel modo opportuno.

Prima di assumere i lassativi

Prima di ricorrere a un nuovo farmaco lassativo per contrastare la stitichezza, vale la pena correggere e modificare il proprio stile di vita per cercare di risolvere il problema in modo naturale.

Oltre a integrare la propria dieta con alimenti ricchi di fibre (come frutta, verdura, cereali e legumi), consumandone circa 50-60 g al giorno, è importante praticare una regolare attività fisica che sia compatibile con il proprio stato di salute e bere almeno due litri d’acqua al giorno per ammorbidire e aumentarne la massa delle feci, facilitandone il passaggio attraverso il colon.

Oltre a questo, si rivela utile anche impostare una routine giornaliera per l’evacuazione, scegliendo un momento della giornata (al mattino appena svegli o la sera dopo cena) in cui sia possibile ritagliarsi uno spazio di tranquillità e privacy, senza la fretta o l’urgenza che caratterizzano la vita quotidiana.

Nella maggior parte dei casi, questi piccoli accorgimenti dovrebbero essere in grado di alleviare la costipazione nel giro di poche settimane, ma se il disturbo persiste nonostante questi cambiamenti, si rivelerà opportuno fare ricorso a un blando lassativo, magari dopo aver consultato il medico o chiesto un parere al farmacista.

 

Posologia e modalità di assunzione

Se si decide di assumere un lassativo per stimolare o accelerare l’evacuazione intestinale è importante tenere presente che questi supplementi vanno assunti sempre con cautela e nel rispetto del dosaggio raccomandato, perché ad alte dosi potrebbero comportare l’insorgenza di effetti collaterali che, oltre a peggiorare la situazione, rischiano di mettere a repentaglio la salute e il benessere generale dell’organismo.

Pertanto, la prima cosa da fare è leggere attentamente il foglietto illustrativo per avere tutte le informazioni necessarie sulla posologia e le modalità di assunzione consigliate dal produttore.

Controindicazioni

Il fatto che un lassativo sia naturale e acquistabile senza ricetta medica non significa che sia sicuro per tutti.

Molti di questi prodotti, infatti, sono controindicati per i bambini, le donne in gravidanza e le persone affette da malattie infiammatorie intestinali o patologie renali.

Inoltre, tra gli effetti indesiderati legati all’abuso di purganti vanno segnalati i crampi addominali, gli squilibri elettrolitici, l’alterato assorbimento di nutrienti, la perdita della funzionalità muscolare a carico dell’ultimo tratto dell’intestino, la comparsa di vertigini e l’astenia.

 

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