Quanti non hanno mai utilizzato un nuovo integratore di arginina possono avere qualche perplessità riguardo l’assunzione e il corretto metodo di conservazione.
Nei prossimi paragrafi abbiamo redatto alcuni consigli utili per fugare ogni dubbio, che crediamo possano essere fondamentali in caso di bisogno.
Le possibili controindicazioni
Quanti si stanno chiedendo a cosa serve l’arginina, sappiano che è importante innanzitutto conoscere i possibili effetti collaterali causati da dosaggi sbagliati, nonostante le quantità in eccesso di questo aminoacido siano generalmente tollerati con facilità dall’organismo.
Di solito, il fabbisogno giornaliero si attesta intorno ai 6 g, tuttavia potrebbero manifestarsi problemi a livello gastrico e intestinale come vomito e diarrea, che sono indice di aver superato i grammi consentiti.
In ogni caso, l’utilizzo degli integratori di arginina sono sconsigliato per chi soffre di ipersensibilità, di gravidanza e durante il periodo di allattamento al seno, oltre che in presenza di sindromi genetiche rare che causano un disordine a livello di assimilazione degli aminoacidi.
Da non sottovalutare anche condizioni fisiche come casi di insufficienza renale o di problematiche connesse al fegato. Infine, a onor del vero, sebbene siano piuttosto rari, esistono comunque situazioni in cui in alcuni pazienti si è notata l’incidenza di nefrotossicità e cefalea, causate da una quantità superiore a 20 g di arginina introdotta nell’organismo.
Modalità di assunzione
Sull’etichetta della maggior parte dei prodotti, come gli integratori di arginina, sono indicate anche le corrette modalità di utilizzo, utili a evitare un sovradosaggio e per migliorare le performance.
Una volta scelta la confezione che avete in mente di acquistare, date subito un’occhiata nel dettaglio sia alla composizione chimica, per assicurarvi che non ci siano eccipienti a cui siete allergici, sia al metodo più veloce per l’assunzione.
Nel caso delle capsule, prestate attenzione alla percentuale e concentrazione di aminoacidi essenziali contenuti all’interno, e in casi specifici anche se vantano delle certificazioni nazionali o internazionali di esperti, che garantiscono l’efficacia di quella soluzione.
In questa maniera potrete informarvi anche su quando assumere l’arginina, preparando eventualmente tutto il necessario se dovete uscire di casa ma non volete rinunciare all’integrazione di questa sostanza.
Preferite anche optare per prodotti dal gusto più ricercato e variegato, in modo da rendere più appetibile l’articolo e facile la deglutizione.
La giusta conservazione
Avete appena aperto la confezione dell’integratore di arginina? Allora sarà il caso di chiuderla e conservarli in modo corretto, seguendo anche i consigli suggeriti dall’azienda produttrice e scritti sull’etichetta.
Comunque è importante accertarsi che, nel caso in cui si tratti di pastiglie, queste siano compatte e prive di graffi che potrebbero causare una fuoriuscita della sostanza contenuta all’interno.
In particolare, le softgel sono il formato che più di altri potrebbe creare problemi, perché la superficie esterna è piuttosto morbida e quindi esposta a eventuali tagli.
Nel caso delle bustine, sarà necessario che l’involucro rimanga integro e senza alcun difetto, in modo che la polvere non si riversi nella confezione creando successivamente problemi nel capire come assumere l’arginina nelle dosi corrette.
Infine, preferite conservare gli integratori lontani dalle fonti di calore, quindi evitando anche il contatto con i raggi solari oltre che con ambienti umidi come il frigorifero: il luogo perfetto potrebbe essere anche la dispensa della cucina.
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