Come utilizzare un integratore di zinco

Ultimo aggiornamento: 26.04.24

 

Se dopo aver stabilito quale integratore di zinco comprare non sapete come assumerlo correttamente, nei prossimi paragrafi troverete molte informazioni utili sul dosaggio giornaliero raccomandato, le modalità d’uso e i potenziali effetti collaterali che potrebbero manifestarsi a seguito di un consumo eccessivo del minerale.

Le tipologie di zinco

Se assunti con regolarità e costanza per un determinato periodo di tempo, gli integratori di zinco sono in grado di apportare numerosi benefici al nostro organismo, ma per poter scegliere un prodotto adeguato alle proprie necessità è importante conoscere le funzioni e gli usi dei principali preparati disponibili in commercio.

Tra le forme più comuni troviamo lo zinco gluconato che, grazie alle sue spiccate proprietà antinfiammatorie, aiuta a prevenire i sintomi influenzali e le infezioni a carico dell’apparato riproduttivo maschile.

Anche lo zinco acetato vanta gli stessi effetti benefici, ma a differenza del precedente viene spesso utilizzato come eccipiente nei prodotti a uso topico, come creme, gel e pomate, per favorire i processi di cicatrizzazione e guarigione delle ferite.

In virtù delle sue proprietà antibatteriche, lo zinco solfato si rivela invece utile nel trattamento dell’acne e delle lesioni dermatologiche, e viene spesso prescritto per prevenire gli stati carenziali del minerale che si manifestano in circostanze particolari come la gravidanza e l’allattamento.

Altre due tipologie molto diffuse in commercio sono lo zinco orotato, che svolge un’efficace azione antiossidante contro i radicali liberi, e il citrato di zinco, che è la forma più disponibile e utilizzata per la formulazione degli integratori.

Anche lo zinco picolinato rientra tra le tipologie di zinco che l’organismo riesce ad assorbire più facilmente e questo perché è in grado di legarsi ai minerali presenti negli alimenti, ragion per cui si rivela molto efficace se presente negli integratori alimentari.

Infine, la forma costituita da zinco legato ad acido gluconico (il cosiddetto zinco gluconato) contiene solo il 14% dell’oligoelemento, quindi un basso quantitativo e una biodisponibilità inferiore rispetto alle formulazioni precedenti.

 

Il dosaggio raccomandato

Per mantenere uno stato di buona salute, il fabbisogno giornaliero di zinco è pari a 18 mg per gli uomini e 15 mg per le donne.

Una carenza lieve di questo minerale, soprattutto se si segue una dieta povera di proteine animali, può comportare sintomi importanti come alterazioni della superficie cutanea, stanchezza, difficoltà nella guarigione delle ferite, fragilità o caduta dei capelli e diarrea; mentre nei casi più gravi può portare a ritardi della crescita e dello sviluppo sessuale, impotenza, eccessivo dimagrimento, dermatiti, disturbi psichici e riduzione del senso del gusto e dell’olfatto.

In linea di massima, l’assunzione degli integratori di zinco viene consigliata in alcune particolari condizioni, quali: la gravidanza, l’allattamento, l’infanzia e l’adolescenza, ma anche in caso di anemia falciforme, diete vegetariane o vegane, assunzione di diuretici (che possono incrementare l’escrezione dello zinco di circa il 60%, riducendone le scorte dell’organismo), malattie infettive croniche e alcolismo, poiché l’alcol riduce sensibilmente l’assorbimento del minerale aumentandone la secrezione urinaria.

Effetti collaterali dello zinco

Come dicevamo, quando si assume un nuovo integratore di zinco è importante rispettare le modalità d’uso raccomandate dal produttore per evitare i danni causati da un eccessivo dosaggio.

Gli effetti collaterali più comuni e meno gravi legati all’assunzione di questi preparati includono vomito, mal di testa, nausea, malessere generale e crampi muscolari, mentre un consumo eccessivo di zinco può determinare letargia, atassia, carenza di rame e vitamina A, alterazioni immunitarie e sbalzi nei livelli ematici di colesterolo cattivo.

Pertanto, prima di iniziare l’integrazione è sempre consigliabile parlarne con il proprio medico per valutare la compatibilità del prodotto che si vuole assumere con il proprio stato generale di salute o eventuali terapie farmacologiche che si stanno seguendo, soprattutto se l’intenzione è quella di assumere gli integratori di zinco in maniera continuata.

 

 

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