Oggigiorno con gli integratori si sopperisce a quei deficit nutrizionali che possono verificarsi in caso di un’alimentazione sbagliata e di uno stile di vita sedentario.
Nei prossimi paragrafi troverete qualche consiglio utile sia per capire dopo quanto fa effetto il ginkgo biloba, sia per utilizzare le pillole o la polvere nel migliore dei modi, evitando effetti collaterali.
La corretta posologia
Gli integratori di ginkgo biloba sono un supporto importante per gli atleti professionisti, abituati a sottoporre il proprio corpo a sforzi fisici e quindi a un dispendio energetico più elevato.
Allo stesso modo, questi prodotti sono adatti anche per chi non pratica alcuna attività sportiva, perché possono essere utilizzati per integrare flavonoidi o altre sostanze, e migliorare, grazie alle qualità intrinseche, alcuni problemi cardiovascolari e di memoria.
Tuttavia, oltre a sapere dove acquistare integratori del genere, non si può tralasciare un aspetto fondamentale: quante pillole o grammi di polvere utilizzare per godere subito degli effetti positivi sull’organismo.
L’assunzione dovrebbe essere controllata e suggerita da un medico o un esperto e mai effettuata a caso, perché si potrebbe incorrere in qualche rischio dovuto anche ad altri farmaci.
L’apporto giornaliero, secondo l’OMS, dovrebbe comunque essere di massimo tre pillole o di 10 g di polvere disciolta in acqua, ma non di più.
Conservazione
Pur non essendo difficile conoscere il metodo di conservazione degli integratori, è importante essere certi del luogo migliore dove riporre il barattolo o la busta contenente le pillole o la polvere.
Per mantenere a lungo la loro efficacia, è infatti necessario che stiano lontani dalle fonti di calore, perché, se si tratta di elementi naturali e quindi puri, potrebbero deteriorarsi, perdendo in una sola settimana tutto il loro potere.
Altrettanto importante è evitare ambienti umidi, in cui la temperatura generale non supera i 30°C, perché aprendo e chiudendo la confezione si rischierebbe di modificare il microclima che esiste all’interno, con la conseguente formazione di muffe e funghi.
Preferite acquistare integratori contenuti in barattoli resistenti e facili da conservare, quindi non troppo ingombranti, e non assumeteli oltre il periodo di scadenza scritto sull’etichetta, perché perdono ogni capacità di apportare effetti positivi nell’organismo.
Per cosa si utilizza il ginkgo biloba
Se vi stavate chiedendo a cosa serve il ginkgo biloba, sappiate che è indicato principalmente per il trattamento naturale dell’insufficienza venosa, ovvero per il corretto passaggio del sangue nelle vene.
Perciò, da millenni riveste un ruolo importante e ben consolidato nella cura della vasculopatia arterosclerotica, nell’arteriopatia degli arti inferiori, ma anche in chi soffre di carenza di memoria.
È funzionale per contrastare la fragilità delle mucose a livello del derma, oltre che per chi accusa diminuzioni dell’udito e quindi una progressiva perdita dell’equilibrio con conseguenti vertigini.
Si tratta quindi di una famiglia di piante molto utili per l’uomo, infatti fa parte anche delle tecniche di guarigione adoperate nella medicina tradizionale cinese, che, per chi non lo sapesse, ha forti connotazioni sciamaniche.
Secondo alcuni studi è efficiente nella cura di più di 100 problematiche diverse, ma non bisogna mai esagerare, perché le controindicazioni di un’assunzione eccessiva prevedono emicrania, diarrea e malessere generale.
Vuoi saperne di più? Scrivici!
0 COMMENTI